Nata nel 1824, l’Azienda festeggia le 200 vendemmie attraverso i suoi vini iconici e le nuove etichette ambasciatrici di arte e bellezza
Advertorial – Una storia lunga 200 anni, raccontata attraverso i territori, le Tenute storiche e, soprattutto, attraverso i vini. Duca di Salaparuta festeggia un importante traguardo, quello delle 200 vendemmie, e lo fa con uno sguardo rivolto al passato e uno al futuro.
L’azienda è stata fondata nel 1824 da Giuseppe Alliata, Principe di Villafranca, che decise di vinificare nella sua residenza estiva, Villa Valguarnera, le uve provenienti dai suoi possedimenti di Casteldaccia, in provincia di Palermo, dando così vita a vini identitari, già eleganti e innovativi per quell’epoca.
Per festeggiare il bicentenario dell’Azienda non si poteva che puntare sulla storia e sull’arte del territorio, attraverso un progetto enoculturale di ampio respiro e su un restyling delle etichette dei vini iconici che abbraccia la cultura siciliana, partendo da un vitigno che è sinonimo di eccellenza per l’Azienda: il Nero d’Avola.
Il primo Nero d’Avola in purezza nasce nel 1984 e, già dal nome, celebra la storia di Duca di Salaparuta: il Duca Enrico. “Questo vino è stato il primo Nero d’Avola in purezza a ricevere menzioni nazionali”, ci spiega l’enologo Salvo Tomasello. “Premiato nel 1987, è stato il primo lampo di eccellenza per la Sicilia”.
Oggi sono quattro i Nero d’Avola prodotti da Duca di Salaparuta: Duca Enrico, Passo delle Mule, Triskelè e Autentici di Sicilia Nero d’Avola. “Si tratta di vini accumunati da un suolo unico e generoso, quello della Tenuta di Suor Marchesa, a Riesi, nel cuore della Sicilia”, continua Salvo Tomasello. “La collina su cui nascono si trova a 330 metri d’altezza ed ha un terreno bianco, ricco di calcare, povero di sostanza organica, che conferisce alle uve grande finezza aromatica e freschezza ed eleganza alla beva”.
Le etichette diventano ambasciatrici d’arte e di bellezza grazie a un progetto che ha al centro la città di Bagheria e i suoi più grandi artisti. Ecco, quindi, che il Nero d’Avola di Triskelè, vede sull’etichetta un’immagine di Villa Valguarnera, il luogo dove tutto è cominciato, dipinta da Emilio Murdolo, il primo pittore ad essersi espresso attraverso i carretti siciliani: passato, presente e futuro che si abbracciano in un unico vino.
E non solo: i colori e le pennellate di Paesaggio dell’Aspra del grande artista Renato Guttuso rivestono la linea di vini Autentici di Sicilia mentre le raffinate foto in bianco e nero di Mimmo Pintacuda raccontano la storia del territorio nelle etichette dei vini delle Tenute. “Nel retro etichetta si trova un QR code da scansionare per conoscere la storia e le opere di questi grandi artisti bagheresi e il loro legame con la nostra Azienda”, conclude Salvo Tomasello. “Si tratta di un progetto importante per far conoscere questo luogo enologico e artistico”.
Con una storia così importante alle spalle, non c’è da sorprendersi che Duca di Salaparuta abbia investito molto sull’ospitalità, con le Cantine, soprattutto quelle di Casteldaccia, aperte per degustazioni, percorsi ed eventi. “L’hospitality è il fiore all’occhiello della nostra Azienda – spiega Maria Elena Bello, Responsabile del settore – ed è una bella pagina da raccontare. Abbiamo uno storytelling fortissimo, che si poggia sui nostri 200 anni di storia. C’è poi il forte legame con il territorio e con i suoi artisti, che raccontiamo anche nelle etichette dei nostri vini”.
Nel 2017 le cantine di Casteldaccia hanno avuto una ristrutturazione che ha visto nascere una sala meeting ed eventi e una per le degustazioni che, con le loro vetrate panoramiche dialogano con il territorio, dai giardini fino al mare. Per far fronte alle numerose richieste, soprattutto di turisti stranieri, le Cantine sono aperte dal lunedì al sabato, con diverse tipologie di visite e degustazioni, in base alle stagioni e anche agli orari (è consigliata la prenotazione, anche online sul sito www.duca.it). “Circa il 70% della clientela che viene a conoscere le nostre cantine è straniera ed è per questo che i nostri tour sono anche in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Organizziamo eventi con degustazioni e musica. Il prossimo 10 agosto, ad esempio, saremo tra le cantine aperte per Calici di Stelle”.
A fare la differenza, ovviamente, c’è proprio la storia dietro ogni singolo vino. “I nostri tour allietano gli amati del vino ma anche quelli della storia. Sono ricchi di curiosità che ci piace raccontare per far capire tutto quello che c’è dietro questo mondo. Ad esempio – conclude Maria Elena Bello – raccontiamo come il Duca Enrico fosse in anticipo sui tempi sull’aspetto ecologico: aveva una grande cura e un grande amore per la propria terra e, nel 1931, ha pubblicato il primo libro di cucina vegetariana”.
Non è un caso se Duca di Salaparuta pone da sempre una forte attenzione alla sostenibilità ambientale: è stata la prima Azienda siciliana ad ottenere entrambe le certificazioni più importanti sulla sostenibilità, Viva ed Equalitas. Perché la storia e la ricchezza di un’Azienda vengono celebrate anche attraverso la cura che ha verso il territorio dove nascono i propri vini.
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