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L’assessore regionale al Turismo racconta quali investimenti si stanno facendo per migliorare i servizi e aumentare le presenze in Sicilia in tutti i mesi dell’anno

Dall’incremento turistico degli ultimi anni in Sicilia alla costruzione di nuove infrastrutture per migliorare i servizi, dal Ponte di Messina alla destagionalizzazione dei flussi turistici, sono tanti i temi importanti per il futuro del turismo siciliano. Abbiamo inoltrato le nostre domande su questi argomenti all’assessore regionale al Turismo Elvira Amata. Ecco le risposte che ha inviato alla nostra redazione.

elvira amata

La Sicilia ha avuto un forte incremento turistico, soprattutto per quanto riguarda il turismo straniero, negli ultimi due anni. Quali sono i motivi di questa crescita?

Il risultato ottenuto è frutto dell’efficacia delle politiche di settore poste in essere dall’Assessorato e del lavoro fatto in termini di individuazione dei mercati-target e di azioni di promozione della destinazione. Particolare attenzione è stata, inoltre. posta, alle politiche mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici e di promozione delle aree interne, meno battute dal turismo di massa. In tal senso i dati statistici confermano un trend fortemente positivo di presenze turistiche, specie straniere, nei periodi di bassa stagione. Complice certamente un clima favorevole, con inverni sempre miti, così come il panorama culturale siciliano che è sempre più ricco di eventi, Oltre all’allungamento della stagione turistica è stata data particolare rilevanza alla sostenibilità del turismo che diventa sempre più responsabile e attenta all’ambiente. Abbiamo fortemente valorizzato una sempre più crescente competitività delle imprese turistiche, anche in ragione delle specifiche competenze in materia transitate nuovamente nella titolarità dell’Assessorato, valorizzando una maggiore fruizione integrata delle risorse e dei beni culturali ed ambientali con l’obiettivo di invertire la tendenza della stagionalità grazie anche ai nuovi trend di cambiamento del comportamento di viaggio emersi durante il periodo pandemico e i nuovi fabbisogni del turista, sempre più orientato verso un turismo di prossimità, lento ed esperienziale. Vogliamo dunque rendere la nostra destinazione sempre più pronta ad attrarre e accogliere una nuova domanda, più green, orientata alla natura, alla cultura e alla sostenibilità, attraverso un’offerta in linea con le nuove tendenze della domanda che appare sempre più focalizzata su forme di turismo che esulano dai percorsi del turismo più tradizionali. In ultimo, ulteriore elemento caratterizzante tale significativa crescita, è dato certamente dalla particolare sinergia che si è voluta concretizzare all’interno del territorio con i diversi attori della filiera turistica con il preciso obiettivo di profilare un’offerta turistica il più possibile integrata e complementare che sia la sintesi delle diverse specificità che il territorio nel suo complesso esprime. Siamo particolarmente soddisfatti per aver contribuito a favorire tale approccio di condivisione rispetto alle scelte da orientare.

I turisti in Sicilia trovano un’ottima accoglienza e un clima mite ma, spesso, collegamenti inadeguati. Ponte di Messina a parte, quali sono gli investimenti che andrebbero fatti per migliorare i collegamenti interni alla regione?

Partirei da una premessa necessaria che, invece, pone l’accento proprio sulla strategica rilevanza che assume oggi la realizzazione del ponte sullo stretto. Si tratta di una infrastruttura che finalmente consentirà di sviluppare una rete infrastrutturale di rilevante peso proprio nella considerazione che sarà la stessa infrastruttura ad attirare nuovi investimenti ed ulteriori occasioni di sviluppo. Occorre mettere da parte quelle anacronistiche strumentalizzazioni che fino ad oggi hanno caratterizzato un vecchio modo di approcciarsi alla questione che ha generato un dibattito ormai stantio rispetto all’esigenza di rispondere a moderni e più attuali criteri di concretezza e coerenza. Il Ponte sullo stretto si farà e, in tal senso, la Presidente del Consiglio ha fornito le necessarie rassicurazioni, sostenendo con convinzione che i fondi di sviluppo e coesione sono le risorse principali per combattere i divari tra i territori, tra Nord e Sud, Est e Ovest, anche all’interno dei territori. Di questo ne siamo pienamente convinti. La Regione Siciliana, dal canto suo, sta facendo la propria parte. Abbiamo già manifestato, come Governo regionale, la disponibilità ad investire oltre un miliardo di euro per cofinanziare la costruzione dell’infrastruttura. L’investimento consentirà alla Sicilia di compartecipare, con una quota del 10%, alla costruzione dell’infrastruttura che collegherà l’Isola alla Calabria. Il costo complessivo dell’opera è stimato in circa 12 miliardi di euro. La Regione, nel dettaglio, contribuirà con un miliardo di euro provenienti da risorse della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, e con ulteriori 200 milioni frutto di economie relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020 non ancora spese. Con questo provvedimento di apprezzamento della Giunta abbiamo posto le basi per imprimere un’accelerazione determinante alla costruzione di quella che sarà un’infrastruttura strategica per il futuro della Sicilia. Detto questo, non vi è dubbio che c’è tanto ancora da fare, nel senso che occorrerà organizzare una rete ferroviaria e stradale al passo con i tempi, creando un’interconnessione tra gli aeroporti, i porti e gli interporti e prestando particolare attenzione alla viabilità interna. In altre parole occorre certamente adeguare l’infrastruttura in questione ad un contesto più generale e funzionale. Anche in questo senso, la Regione Siciliana ha già attivato azioni concrete e virtuose finalizzate ad una maggiore e più solida rete infrastrutturale attivando cantieri e portando avanti progetti di particolare rilevanza.

Si parla spesso della Sicilia come un luogo dove il clima permetterebbe un flusso turistico costante in tutti i mesi dell’anno. Cosa si sta facendo per migliorare la destagionalizzazione?

L’elemento della destagionalizzazione rappresenta uno dei principali fattori caratterizzanti la particolare connotazione della programmazione dell’Assessorato in assoluta coerenza con gli strumenti di programmazione vigenti e con le azioni che stiamo attivando con l’obiettivo primario di implementare il brand della Sicilia, favorendo sempre più una maggiore concentrazione di turisti in tutti i mesi dell’anno. In tale ottica abbiamo rafforzato specifiche azioni finalizzate ad allungare la stagione turistica il più possibile attraverso specifiche iniziative che hanno fatto registrare – dati alla mano – un incremento di flussi turistici nella bassa stagionalità. A titolo esemplificativo, faccio riferimento alle manifestazioni che costituiscono strumenti privilegiati quali il Sicilia Jazz Festival, alle Celebrazioni belliniane, alla Coppa degli Assi e ai Treni Storici svoltisi anche nei periodi di bassa stagionalità. A conferma della bontà delle scelte effettuate, abbiamo avuto modo di verificare che nel corso del 2023 i flussi turistici non sono stati più concentrati esclusivamente nei periodi estivi, come in passato, ma hanno visto una diversa concentrazione più generale nel corso dell’anno, in modo maggiore nei periodi da gennaio a marzo, soprattutto con riferimento agli stranieri. Un significativo passo in avanti rispetto all’obiettivo ormai prefissato di implementare l’elemento della destagionalizzazione.

La promozione turistica è alla base del successo per ogni regione (lo abbiamo visto anche grazie al forte appeal generato dalle serie televisive che sono state girate in Sicilia). Quali sono i prossimi progetti per promuovere la Sicilia in Italia e nel mondo? Quali investimenti farà la Regione?

Per quanto riguarda lo specifico comparto delle produzioni audiovisive, la Regione Siciliana sta assicurando continuità agli investimenti di produzione turistica attraverso la leva cineturistica, nella piena convinzione che questo strumento, congiuntamente agli altri, contribuisca significativamente a mettere in risalto le bellezze della nostra terra determinandone un fattore di attrazione di efficacia straordinaria. Dopo avere investito oltre 20 milioni nel triennio precedente, nel 2024 sono stati stanziati e messi a bando ulteriori 4 milioni di Euro circa per incentivare sul territorio regionale la produzione di film, serie tv, documentari e cortometraggi, oltre che la realizzazione di festival e rassegne cinematografiche, con le quali puntiamo anche alla destagionalizzazione delle presenze verso destinazioni meno frequentate fuori dai tradizionali mesi di picco dei flussi turistici.

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