I paladini sono pronti ad aiutare l’imperatore Carlo Magno per sconfiggere i saraceni che hanno assediato Parigi: riusciranno a non farsi distrarre dalla bella Angelica?
Accorrete bambini e bambine, ragazzi e ragazze, giovani e anziani, alti e bassi, magri e grassi. Sta per iniziare l’Opera dei Pupi, uno spettacolo di suoni e musica, un’esplosione di colori ed emozioni. L’organetto inizia a suonare, si apre il piccolo sipario, tutti si siedono in silenzio.
Entra in scena l’imperatore Carlo Magno, con la sua corona e la sua armatura scintillante. Parigi è assediata dai saraceni, guidati dal re Agramante, ed è tempo di organizzare la difesa della città. Accorrono in aiuto dell’imperatore i più forti cavalieri del regno, i paladini: l’invincibile Orlando, suo cugino Rinaldo con la sorella Bradamante, unica paladina donna e fortissima guerriera.
La forza dei paladini sembra far volgere al meglio la battaglia per Carlo Magno ma l’arrivo a corte di Angelica, la bellissima principessa orientale, per tutti la donna più bella del mondo, complica le cose. La principessa fugge da Agricane, il vecchio re della Mongolia, che si è innamorato di lei!
A corte, però, Angelica conquista i cuori di tutti. Orlando e suo cugino Rinaldo si sfidano per conquistarla, sottraendo attenzione alla guerra. Angelica, però, scappa ancora e incontra Medoro, un saraceno, di cui si innamora. Quando Orlando, che la stava cercando in ogni luogo, scopre l’amore tra i due, impazzisce di gelosia, distruggendo tutto quello che incontra, boschi, fiumi, montagne, palazzi… solo l’amico Astolfo, in sella a un ippogrifo, riesce a recuperare la ragione di Orlando, volando fino alla luna, dove si trovano tutte le cose perdute dagli uomini. Riportata la sua ragione al paladino, questo torna a combattere e salva Parigi dall’assedio di Agramante.
Questa è solo una piccola parte della storia, raccontata a parole. Ma l’emozione di cui si parlava all’inizio, quell’esplosione di colori, quello spettacolo di suoni, quelle spade che si scontrano tra loro, con il tamburo che picchia forte ad ogni colpo… tutto questo lo potrete trovare solo visitando l’Opera dei Pupi e guardando lo spettacolo dal vivo. Solo così potrete scoprire quest’arte affascinante che da quasi due secoli si tramanda di padre in figlio e che rallegrava le giornate di grandi e bambini raccontando le storie di guerre del passato, amori e infedeltà.
Nell’Opera dei Pupi confluiscono tutte le leggende carolinge e le opere letterarie collegate a quel periodo storico: la Chanson de Roland, l’Orlando Innamorato, l’Orlando furioso, la Gerusalemme Liberata e tanto altro. Storia e magia si intrecciano con personaggi e racconti che spesso vengono reinterpretate dai pupari, che in passato hanno sfruttato la popolarità dei Pupi per renderli veicolo di propaganda in periodi in cui la televisione, e ancor meno gli smartphone, non avevano reso la trasmissione delle notizie veloce e semplice come lo è adesso.
I Pupi sono nati circa nella prima metà del 1800 come un’evoluzione tutta siciliana delle tipiche marionette. Con semplici, ma geniali, cambiamenti tecnici, come le aste metalliche che sostituiscono i tradizionali fili per muovere le marionette, i Pupi hanno un movimento più fluido, perfetto per rappresentare le scene di combattimento e i duelli tra eroi e antagonisti. Tutti i personaggi sono poi perfettamente riconoscibili: i cavalieri con le loro scintillanti armature, il mantello e il volto gentile, i saraceni con i turbanti e i baffoni neri. I pupari, ossia i marionettisti, sono tutti degli ottimi attori: modulando la loro voce caratterizzano tutti i personaggi, sbattendo con forza i piedi sul palco di legno scandiscono la loro cantilena e sottolineano i momenti più importanti.
L’Opera dei Pupi non è un semplice teatro di marionette: è puro spettacolo, è tradizione, è storia, è cultura… è emozione per grandi e bambini!
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