Viene prodotto in luoghi dovesi coltiva la vite fin dai tempi della colonizzazione greca
Esiste un solo vino siciliano che può fregiarsi del titolo DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): il Cerasuolo di Vittoria.
Si tratta di un blend di vitigni tipicamente autoctoni della Sicilia sud-orientale, entrambi a bacca nera: il Nero d’Avola (presente in percentuale tra il 50% e il 70%) e il Frappato (tra il 30% e il 50%). Ne esistono due varietà: il Cerasuolo di Vittoria DOCG e il Cerasuolo di Vittoria DOCG Classico. La differenza tra le due è principalmente il tempo di riposo in bottiglia. Mentre il Cerasuolo di Vittoria si affina in bottiglia tra 3 e 12 mesi, la varietà classica riposa tra 18 e 24 mesi. Dal punto di vista organolettico, entrambe le varietà hanno un sapore secco, pieno, morbido e armonico. Il colore tipico va dal rosso ciliegia al rosso violaceo, anche se il classico, con l’invecchiamento, può tendere anche al granato. Tra le due varietà si avverte una differenza all’olfatto che va dal floreale al fruttato per il Cerasuolo di Vittoria, mentre tende in modo deciso verso la ciliegia nel classico.
La zona di produzione comprende territori che ricadono su tre province siciliane, tutte nell’area sud-orientale dell’isola: Ragusa (Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e la stessa Ragusa), Caltanissetta (Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino) e Catania (Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone). La varietà classica ha una zona di produzione più ristretta che comprende Vittoria, Acate, Gela, Niscemi e Caltagirone.
La storia del Cerasuolo di Vittoria parte da un tempo lontano: le province di Ragusa, Caltanissetta e Catania hanno da sempre una vocazione per la coltivazione della vite che risale ai tempi della colonizzazione greca, nel III secolo a.C. circa, con una tradizione che non si è mai interrotta. Questo anche grazie alle caratteristiche dei territori, con il clima caldo che viene mitigato dalla brezza marina e con i terreni ricchi di sabbie e di componenti calcaree. Le vigne si trovano in questo modo in un incredibile contesto paesaggistico, tra le montagne e il mare, inserite tra ulivi e alberi di carrubo.
Una storia che è proseguita fino ai nostri giorni e, precisamente, al 13 settembre 2005, giorno in cui è stato conseguito il passaggio da vini DOC a vini DOCG. Un passaggio non semplice: il titolo DOCG viene assegnato per garantire al consumatore la qualità e la provenienza dei vini, con particolare attenzione a quelli di maggior pregio e provenienti da territori ben specifici. I viticoltori devono attenersi a un preciso disciplinare per poter ottenere il marchio DOCG. I vini DOCG devono avere ottenuto il marchio DOC da almeno 10 anni ed essere considerati di particolare pregio. Infine, devono aver dimostrato nell’arco degli ultimi due anni di essere rilevanti nella sostenibilità economica del territorio protetto.
Il Cerasuolo di Vittoria è uno dei vini siciliani più apprezzati al mondo. Può abbinarsi a paste ripiene, carni rosse, selvaggina e piatti tipici siciliani. Saprà conquistarvi al primo sorso. Se vi trovate nella zona sud-orientale della Sicilia, vi consigliamo di andare a fare una visita alle cantine che producono questi vini, magari quelle che organizzano un tour delle vigne, per immergervi nei colori, nei profumi e nei sapori dell’isola.

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